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mercoledì 23 maggio 2012 - Idea & Design
RE - MADE: tesori in cantina, gioielli in salotto
Finisce sulla rivista Ad “re-made”, uno dei pezzi di arredamento più importanti di Solange Suppa.

Ogni oggetto viene lavorato artigianalmente. E i difetti sono tratti distintivi.
L’artista salentina è in grado di donare nuova vita agli arredi del passato.

Immaginate la sorpresa quando, sfogliando lo speciale sul Salone del Mobile del mese di aprile della rivista internazionale AD, la designer salentina Solange Suppa ha scoperto che tra i pezzi di arredamento di tendenza citati a mo’ di esempio virtuoso c’era il suo pezzo re-made, “rifatto”: participio passato ormai comunemente riferito alle signore che si imbottiscono di silicone, ma non è questo il caso. Perché il mobile in questione, esposto nelle scorse settimane nella Press Lounge di via Tortona 31 - occasione la ”Milano Design Week 2012” - non ha alcuna pretesa di ringiovanimento posticcio che stona con l’andazzo generale del resto del corpo. No, perché la mano demiurgica della designer salentina (e prima ancora il suo occhio) sono capaci davvero di restituire a nuova vita gli arredi del passato, per farne pezzi trendy e davvero unici. Traghettandoli dal buio polveroso di una vecchia cantina alla luce di una nuova dignità esistenziale: e, come abbiano balta mediatica internazionale e prestigiosa.
«Mi piace trasformare il vecchio in nuovo, dando luce e colore rinnovato a ogni cosa», si confessa infatti la creativa leccese, che ha scoperto la sua passione (e la sua abilità) nel tempo. Dopo anni passati nel settore del design e dell’oggettistica, ma anche e soprattutto a scovare le prove dell’ingegno altrui, la folgorazione: la decisione di dedicarsi alla nobile missione di salvare dall’oblio vecchi oggetti e mobili che languivano tristi nelle soffitte di in attesa della mano salvifica di Solange, pronta ad adottare questi pezzi d’arredamento dimenticati
e a regalare loro una nuova esistenza, ridefinendone contorni e identità artistica nel suo laboratorio leccese (con il marchio “Remade”: “rifatto”, appunto). «Ogni oggetto ha un’ anima che va risvegliata - spiega infatti la designer - Ed io, grazie alla passione per il mio lavoro, amo trasformare ogni cosa in pezzi unici. Piccoli tesori nascosti riemergono quindi per dare un tocco esclusivo a qualsiasi ambiente, casa, ufficio, showroom. Una gioia immensa». Ogni oggetto viene infatti lavorato in maniera assolutamente artigianale, all’insegna di una visione artistica assai personale per cui gli eventuali difetti o le imperfezioni del caso diventano elementi distintivi che donano nuova allure alla vecchia madia, all’armadio fuori moda, al lampadario squinternato. Che dopo ore di concentrazione e lavoro si assicurano un nuovo look grazie a trattamenti con colori, resine, tessuti, carte e cristalli nuovi. Così la vecchia credenza anni ’40, sottoposta al restyling elaborato dalla designer salentina, diventa un pezzo unico e decisamente degno di un angolo di bellezza ritrovata. Un oggetto vintage che si libera dalla patina del tempo per assumere nuove sembianze altamente personalizzate, come un serpente al cambio di pelle. Quando lavora, infatti, Solange Suppa è immersa nel silenzio più totale, perché ha bisogno di contattare l’ “anima” profonda del mobile per riportarla alla luce: «Solo così riesco a creare la sinergia che mi consente di operare quella trasformazione che restituisce agli oggetti un’immagine perfetta e un’identità unica».

Leda CESARI
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Re_MADE_AD.pdf
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